mercoledì 27 novembre 2013

Farmacologia - appunti presi a lezione - L'istamina e i suoi farmaci antagonisti

L'istamina è una amina biologica, il prefisso richiama all'aggettivo "istologica" nel senso che si trova in abbonanza nei tessuti dell'organismo. Questa molecola regola diverse funzioni biologiche; in piccolissime quantità può essere assunta con la dieta, ma per il resto è sintetizzata a livello endogeno.

I farmaci detti anti-istaminici (antistaminici) sono tali in quanto sono antagonisti recettoriali dell'istamina. Questi farmaci competono con l'istamina per legarsi ai recettori naturali dell'istamina, in particolare i recettori H1 e H2.

L'istamina ha quattro recettori naturali: H1, H2, H3, H4. I farmaci antistaminici si legano ai recettori H1 oppure H2 dell'istamina al posto dell'istamina: ecco perché sono chiamati antagonisti recettoriali dell'istamina.

Fisiologicamente, le cellule dette a turnover (= ricambio) lento contengono l'istamina all'interno di granuli (es. le mastcellule, i mastociti nei tessuti e i basofili nel sangue). L'istamina viene rilasciata all'esterno della cellule mediante processo di degranulazione. Queste cellule possono ripristinare le loro riserve di istamina in granuli, ma per farlo impiegano almeno 10-15 giorni di tempo.
Le cellule a turnover rapido invece non contengono granuli di istamina bensì la producono immediatamente in forma libera e così la rilasciano, ripristinando più rapidamente le loro riserve di essa. Sono cellule a turnover rapido, ad esempio, le cellule parietali gastriche (parete interna dello stomaco), le stesse che rilasciano HCl (acido cloridrico, responsabile dell'acidità del pH nello stomaco).

Le cellule dei tessuti "di difesa, di barriera" (es cute, sottocute, gli epiteli intestinale e bronchiale ecc.) sono propense a rilasciare istamina più di altre istologicamente diverse. L'istamina viene rilasciata quando le cellule entrano in contatto con qualcosa di estraneo.

L'istamina che si lega ai recettori H1 delle cellule è talvolta responsabile delle reazioni allergiche in persone con ipersensibilità all'istamina. L'istamina che si lega ai recettori H2 può essere implicata nei casi di eccessiva acidità gastrica.

A livello del SNC (sistema nervoso centrale), l'istamina regola altre funzioni, per esempio, essa è coinvolta nella regolazione del ritmo sonno-veglia con la funzione di contribuire al mantenimento dello stato veglia e vigilanza. Legandosi ai recettori H1 delle cellule del SNC, l'istamina pare funzioni anche come inibitore del senso di fame. Ecco perché alcuni pazienti in terapia con antistaminici antagonisti per i recettori H1 tendono ad avere un maggiore appetito.

Il rilascio di istamina può essere o meno mediato dalle IgE (immunoglobuline E). Dal punto di vista clinico, la sintomatologia è la stessa nelle reazioni allergiche, siano o non siano coinvolte le IgE, e anche la terapia sintomatologica è la medesima. Il mastocita si degranula e rilascia istamina nei tessuti, tuttavia nelle reazioni allergiche gravi sono coinvolti anche altri mediatori dell'infiammazione. Quindi non è possibile sperare di risolvere i sintomi di una grave allergia usando solamente farmaci antistaminici. Andranno somministrati anche glucocorticoidi per controllare l'infiammazione (detta anche flogosi o processo flogistico).

Tra i sintomi precoci del rilascio di istamina nelle persone allergiche c'è spesso il prurito. Può comparire sensazione di calore più o meno localizzato, abbassamento della pressione arteriosa con conseguente aumento compensatorio della frequenza cardiaca.

In certi casi compaioni dei pomfi sulla cute, che sarebbero dei piccoli edemi molto localizzati nella pelle... talvolta vi è anche un aumento della secrezione gastrica con sintomo di acidità di stomaco o sensazione di bruciore in epigastrio. A volte ci può essere broncospasmo.

La vasodilatazione è parzialmente responsabile di questi sintomi, compresa la cefalea. L'edema locale è dato dall'aumento della permeabilità capillare.

L'istamina agisce a livello delle cellule che formano l'endotelio vascolare, in particolare, le cellule dell'endotelio più inerno e quelle della tonaca muscolare mediana, che sono sostanzialmente dei miociti, quindi cellule contrattili. Legandosi ai recettori H1 delle cellule endoteliali, l'istamina provoca un aumento del calcio. La cellula produce ossido nitrico (gas) per compensare l'aumento degli ioni calcio. Avviene quindi una decontrazione dei miociti dell tonaca muscolare, il che provoca vasodilatazione. La vasodilatazione è responsabile dell'abbassamento della pressione.

Anche i recettori H2 dei miociti vascolari accolgono l'istamina. La "cascata di eventi biochimici" che ha luogo è anch'essa responsabile della vasodilatazione. Poiché la vasodilatazione implica che l'istamina si sia legata sia ai recettori H1 che ai recettori H2 dell'endotelio vasale, nei casi gravi (con severa ipotensione e possibile shock) non è sufficiente limitarsi a somministrare farmaci antistaminici antagonisti per i recettori H1 soltanto, o H2 soltanto.

L'aumento della permeabilità vascolare è responsabile dei pomfi (piccoli edemi sottocutanei localizzati), dell'orticaria e anche dell'edema della glottide, pericoloso in quanto potrebbe ostacolare il passaggio dell'aria, impedendo la respirazione (la persona andrà allora tracheostomizzata nei casi più gravi se non si riesce a ridurre l'edema). Per ridurre l'edema vanno somministrati antistaminici antagonisti per i recettori H1.

Il prurito è dovuto invece alla stimolazione dei recettori H1 a livello delle terminazioni nervose periferiche.

Esistono per adesso in commercio farmaci antistaminici di prima, seconda e anche terza generazione. I farmaci di prima generazione, i più "vecchi", bloccano il legame tra l'istamina e i recettori H1. Questi farmaci non sono selettivi e purtroppo si è scoperto che vanno ad interagire anche con i recettori colinergici per l'acetilcolina, quelli di tipo muscarinico. Gli effetti indesiderati sono dovuti a questo, ad es. debolezza muscolare, stipsi per riduzione della motilità intestinale. Inoltre passano la barriera emato-encefalica e danno come effetto anche sonnolenza (ad alcuni pazienti va bene di sentirsi un po' sedati e riuscire a dormire meglio, per altri invece ciò è pericoloso, specialmente persone che devono svolgere attività che richiedono vigilanza ad es. guidare l'automobile o svolgere un lavoro con potenziale rischio di infortunio, oppure pazienti pediatrici). Inoltre, impedendo all'istamina di ridurre il senso di fame, i pazienti che assumono antistaminici possono avere un aumento di appetito, mangiare quindi di più e aumentare di peso. Va fatta attenzione specialmente se la persona è già sovrappeso o obesa o deve seguire una dieta particolare ad es. se paziente diabetico o che devo comunque controllare il peso corporeo o se paziente cardiopatico o con insufficienza renale cronica, ecc. 

I farmaci antistaminici di seconda generazione si è visto che hanno come effetto collaterale, in certi pazienti, l'insorgere di una pericolosa fibrillazione ventricolare, la quale, a differenza della meno pericolosa fibrillazione atriale, può mandare il paziente in insufficienza gravissima di pompa e infine in asistolia (arresto cardiaco). Pertanto alcuni di questi farmaci sono stati ritirati dal commercio.

I farmaci antistaminici più nuovi, di terza generazione, antagonisti per i recettori H1 dell'istamina non dovrebbero dare problemi a livello cardiaco.


La stimolazione dei nuclei vestibolari dell'orecchio interno (movimento delle cinetosi) stimola il centro del vomito, dando malessere, nausea ecc. Il farmaco di elezione contiene una molecola che si chiama scopolamina, la quale è un anti-colinergico puro. Solitamente la forma famaceutica in commercio è quella di un cerotto da applicare dietro l'orecchio quando si è in viaggio (automobile, pullman, barca, aereo...). Si è visto tuttavia che anche gli antistaminici di prima generazione hanno un effetto entiemetico (antivomito) e anticinetossico. Un'attenzione speciale va prestata alle donne in gravidanza, la cui nausea va trattata solo se seria e sempre sotto controllo medico perché alcuni farmaci possono essere almeno potenzialmente pericolosi per lo sviluppo dell'embrione e poi del feto.

N.B. Gli antistaminici con effetto similmente ipnotico (sonnolenza, sedazione) NON possono sostituire i farmaci sedativi e sonniferi (ipnotici) di elezione per il trattamento dell'insonnia o la sedazione (tranquillanti), i quali sono, per adesso, le benzodiazepine.

 Le reazioni allergiche lievi es. riniti stagionali possono essere trattate con antistaminici. Non ha invece alcun senso assumere antistaminici nel caso del raffreddore, il quale non è un'allergia ai pollini bensì un'infezione virale i cui sintomi possono essere trattati con farmaci che riducono la congestione nasale.

Ci sono persone che, "per mentalità ed abitudine o cattiva educazione sanitaria ricevuta", tendono ad acquistare antistaminici "da banco", cioè senza prescrizione medica: li utilizzano loro e a volte li danno o consigliano anche ad altri. Questo non va fatto. E' sempre meglio rivolgersi al medico, che potrebbe optare per antistaminici di terza generazione, migliori di molti farmaci di prima generazione o con meno effetti collaterali.

L'intossicazione da questi antistaminici può infatti dare convulsioni o aggravamento dei sintomi stessi, specialmente nel paziente pediatrico. Sempre attenzione se donna incinta.