lunedì 16 giugno 2014

Una singolare esperienza... "paranormale" (?!)



Ieri sera ho coperto il turno di notte in ospedale e mi sono messa a scambiare due parole con un'infermiera. Non so più bene come, parla di questo, parla di quello, lei ad un certo punto mi racconta un fatto strano. Riferisce che, mesi fa, stava guidando verso casa e non aveva né bevuto né preso niente che potesse avere alterato le sue percezioni. Ad un certo punto ha visto qualcuno sbucare fuori all'improvviso dal margine della strada, troppo tardi per frenare ed evitare l'impatto.
Somigliava ad una persona, ma era di colore scuro, uniforme e grigiastro, si muoveva molto rapidamente. "Somigliava un po' ad un extra-terrestre, un po' come quelli che si vedono in certi film" - ha detto l'infermiera. Lei si aspettava il disastro, l'incidente. Invece no. Non c'è stato nessun impatto fisico tra quell'essere misterioso e l'automobile dell'infermiera, sebbene chiunque nelle medesime condizioni se lo sarebbe aspettato con la quasi assoluta certezza.

       "E' svanito nel nulla, proprio come era apparso. Come fosse stato fatto di fumo. Sei la prima persona a cui oso raccontarlo, ma non so perché l'ho detto proprio a te".

Io invece lo so, il perché. Perché inconsciamente noi sappiamo con chi parlare di certe cose, e sentiamo per intuizione quando invece è meglio tacere. Con me di queste cose si può parlare.
Conosco quell'infermiera, è una persona onesta, seria, brava nel suo lavoro e con gli altri. Non si inventerebbe mai una cosa del genere solo per dire qualche cavolata in giro, tanto meno in ospedale. La mia idea è che l'infermiera ha visualizzato qualcuno veramente, nitidamente, sebbene solo per pochi secondi.
Ha visualizzato "uno dei grigi", che sono una delle tipologie di visualizzazione spiritica tra le più comuni. Sono dei "piccoli demoni" che vengono spesso nella nostra dimensione tramite i portali.
Probabilmente la visualizzazione, questa "percezione extra sensoriale", è stata del tutto spontanea e casuale. E' interessante che queste cose capitino a persone comuni, come quell'infermiera, come me, come forse ad alcuni tra voi. Che questa sensibilità faccia parte di noi in qualche modo, ci è connaturata, anche se in molti esseri umani è presente solo in latenza, senza consapevolezza e senza controllo.
C’è scetticismo ed è comprensibile, ci sono altre spiegazioni e per quanto io le condivida in molti casi, e almeno in buona parte, poi tutte giungono ad un limite. Ed è quindi limitato e limitante pensare il nostro “piano dimensionale” come l’unico esistente, e soltanto poiché è quello che occupa la maggior parte di quanto riteniamo esperibile e misurabile.
Ed è per questo motivo, e anche ovviamente sulla base delle mie personali percezioni, oltre che di centinaia di altrui testimonianze in questo senso, che io continuo a voler dire che invece "loro esistono" (loro chi? Intelligenze non umane, se vogliamo spirituali, aliene o eteriche, come volete chiamarle, autocoscienti ed attive) e che l’assunzione di questo fatto, o perlomeno la considerazione di esso, potrebbe diventare, per noi, un incentivo a sperare, a credere, a cercare, a voler vivere una vita più piena ed intensa, meno legata a pregiudizi e superficialità materiali ma più incline ad alimentare valori etici, affetto, onestà intellettuale, fiducia, speranza, gioia.