sabato 15 novembre 2014

Autunno a Dolo (Venezia) - Autumn in Dolo (Venice) - nov. 2014

Mi è sempre piaciuto l'autunno...i colori delle foglie...

I've always liked autumn (falls), the colours of the leaves...

Le foto le ho scattate io con un Nokia Lumia in un parco pubblico in provincia di Venezia.

I took these pics with a Nokia Lumia cell phone in a public garden near Venice.






Bijoux, Little Jewels, Bigiotteria carina SCAMBIO - SWAPPING

Collana in perle artificiali, effetto opalescente molto bello- Artificial pearls necklace opal-like effect

Braccialetti rainbow - Rainbow bracelets

Collana africana originale dal Kenya, fatta di perline - Original necklace made in Kenya with small beads

Fermaglio farfalla con brillantini - Butterfly hair clasp

Anello con pietre sintetiche misura 16 - Artificial stones ring size 6

collana in agata indiana (le perle) con ciondolo in avventurina - Indian agate necklace with aventurine pendant

orecchini in quarzo rosa goccia anallergici - nickel free rose quartz earrings

porta profumo ciondolo - perfume bottle pendant

ciondolo celtico in legno simbolo del ragno - Celtic wooden spider pendant symbolic meaning


Anello apribile gufo - Owl finger ring, can be opened

braccialetto per polso di donna normale/esile - woman bracelet normal or slim size wrist

Collana in perline di legno profumato - Perfumed wooden beads necklace

Ciondolo spada con draghi attorcigliati - sword with dragons pendant

collana in giada chiara - polished jade stone necklace

Anello del Signore degli Anelli con incisione in elfico misura 16 - Ring from The Lord of the Rings with elfic writings on both sides size 6


Braccialetto fiore della vita - Flower of life bracelet

collana con perle in pasta di vetro blu - blue glass paste necklace

ciondolo Trilli fatina - Tinker Bell fairy pendant

Braccialetto donna messicano in alpaca e smalto colorato - Alpaca and enamel Mexican bracelet for women/girls

Orecchini gufo anallergici - Nickel free owl earrings



               
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Les Chéries by Corolle (poupées, dolls, Puppen, bambole...) plus Barbie dolls

I used to love these dolls when I was younger, I've kept them in my room for years - before I sold them all to a doll collector in order to buy food and other stuff to a cat that I adopted.





I've also had these Barbie dolls since I was a young girl (well, some of them). They do not belong to me anymore as I gave them to some little girls in an orphanage in Bosnia - (BiH) eastern Europe - in 2011. However I now have say three of four jointed Barbie dolls. Jointed dolls are my favourite as you can build up photo-stories, photo-tales with them...







venerdì 31 ottobre 2014

Halloween festa cristiana

Ecco una spiegazione del perché Halloween è una festa cristiana e non pagana e neppure demonica.

"Carnevalata autunnale (?) piena lanterne scavate nelle zucche, dove giovani e bambini si vestono da fantasmi e zombie orripilanti, e vanno in giro di notte a spaventarsi a vicenda, chiedendo ad ogni casa (dove si può fare): "Dolcetto o scherzetto?". Ma questa festività è davvero satanica come alcuni pensano, o è semplicemente una sbiadita e secolarizzata riproposizione di una festa cristiana da rievangelizzare? Dirò di più: è in radice una festa cattolica, con più di 1300 anni di storia, ma la banalizzazione attuale la sta stravolgendo.

Iniziamo dal nome: Halloween viene dall'antico inglese All Hallows eve , indica cioè la vigilia della festa di tutti i Santi (Hallow è l'antico modo di dire santo, come si vede ancora nel Padre Nostro inglese: hallowed be thy name, sia santificato il tuo nome). Questa vigilia è festeggiata fin dall'VIII secolo, da quando cioè il Papa di Roma Gregorio III spostò al 1° Novembre la solennità di Tutti i Santi, pare su richiesta di monaci irlandesi (Papa Gregorio VI, su istanza del Re franco, estese la festività a tutto l'Occidente nell'835).

Il collegamento con feste autunnali di origine celtiche non è affatto così popolare prima della fine del XIX secolo, quando si inizia a parlare dell'apparentamento di Halloween con Samhain. Piuttosto si potrebbe dire che nell'area celtica sono sopravvissuti nella festa cristiana alcuni costumi del tempo pagano (per es. il falò, le lanterne, come è avvenuto per la festa di Natale e il suo albero). E' vero infatti che la data del 1° Novembre, fino all'epoca di Carlo Magno e oltre, era una specie di capodanno pagano dei paesi nordici, e lo spostamento a questa data della festa di Ognissanti, a cui presto si unì il ricordo dei defunti, poteva servire anche a battezzare e risignificare usi e tradizioni. " (fonte: sito web di Aleteia, 2014)


Alcune persone potrebbero obiettare e dire che "Ormai Halloween è solo una gran carnevalata" oppure che "Halloween è streghe e scheletri qua e là" o che "Halloween è un pretesto per impiantare rituali occulti e magici dall'intento discutibile" e quindi che "Halloween è una festa tutt'altro che cristiana". Cosa rispondere a questi? Che da un lato "tutto diventa un pretesto consumistico per vendere, per fare business" e dall'altro che "il Demonio NON ha feste!!"

 Se OGGI, la notte del 31 di ottobre viene usata come pretesto per introdurre nella cultura popolare l'ennesima forma di consumismo da un lato (vabbè, anche per il Natale è successo) e anche per cercare di introdurre l'occultismo, allora questa è una strumentalizzazione di quello che era Halloween.

La vigilia di Ognissanti è un momento maggiormente propizio per pregare per i defunti, cioè le Anime sante (del Cielo e del Purgatorio) e ottenere da loro segni soprasensibili, conforto spirituale e grazie anche materiali. Non è il presteso per dedicarsi ad imprudenti tentativi di contattismo, sedute spiritiche, rituali magici che talvolta finiscono col mettere le persone in contatto con entità diaboliche oppure subdole, pesanti, negative.

Cosa rispondere a quelli che "accusano" il cristianesimo di avere "coperto" le festività pagane? Che furono i pagani stessi a convertirsi al cristianesimo e a trovare nella rivelazione in chiave cristologica quella luce che nel loro paganesimo pre-cristiano saggio (il gaelico Samhain) avevano intuito ed intravisto.

Sicuramente a livello di "pop culture" il fenomeno è preoccupante perché il falso Halloween degli scheletri di plastica dall'aspetto persino più squallido che orrifico è semplicemente l'ennesima importazione sul filo della globalizzazione e del consumismo. E fin qui ecco l'aspetto materialista e del divertimento e nulla più. Prendiamo la degenerazione che più che "neopagana" è diabolica, senza tirare in ballo sette sataniche però: la magia "è solo nera" e fare maldestri tentativi di invocare gli spiriti (sedute spiritiche, ecc.) solo per curiosità o per moda, può solo portare danni a vari livelli, e non ci vuole una cultura filologico-linguistica o qualche nozione demonologica in senso stretto per rendersi conto della stoltezza di simili trovate pseudospirituali deviate e devianti. 

Altra cosa il folklore popolare, la tradizione contadina che tuttavia era rispettosa dei cicli naturali e del sacro: in Veneto ricordo che le zucche, molto prima della "moda di Halloween", venivano svuotate e trasformate i sorta di lantenre, ma senza i tratti grotteschi (sfilata delle zucche a Grantorto) e in Friuli si usava accendere lumini "per confortare i defunti" in attesa del Cielo. Quindi l'intenzione è sempre positiva. Anche io preferisco dire "Ognissanti", parlo bene la lingua inglese ma preferisco, dato che siamo in Italia, chiamare le cose con il nome che da secoli si usa qui, cioè la vigilia di Ognissanti. A questo proposito consiglio il libro "Grande famiglia di santi, ovvero riprendiamoci Halloween" di fra Fabio Scarsato. 

Nei Paesi anglosassoni gruppi di cattolici come di protestanti cristiani stanno prendendo simili iniziative per strappare Halloween da un'eventuale strumentalizzazione "delle forze oscure" (in barba a chi dice che furono i cattolici a coprire la festa pagana quando invece furono i pagani di quei tempi ad accogliere il messaggio cristiano) come pure dal business sfrenato (Halloween fa qualcosa come quasi 7 miliardi di dollari di fatturato negli Stati Uniti). Ora, se è vero che Dio si serve anche "del diavolo" per persequire il Bene, mi pare assai dura la faccenda economica, perché il dio denaro, quanto ad ottenebrare le menti dei più, è peggio degli spiriti. Comunque l'ignoranza storiografica, filologica e spirituale, indipendentemente da cosa una persona in cuor suo si sente o meno di credere, non giustifica lo squallido consumismo, l'ignoranza verso i fatti storici, l'origine e il significato delle tradizioni, dei simboli, delle parole.

Pala di Ognissanti di Ludovico Brea



Non ha senso che un cristiano (e molti non hanno forse riflettuto abbastanza e lo hanno fatto) rigetti Halloween dal momento che si tratta di All Hallows' Eve, della vigilia di Ognissanti. 
 
Festa pagana????!!!! O.o "Dio benedica i catto-ignoranti"...



Ha senso piuttosto che chiunque rigetti la mentalità consumistica (comprese le spese quello che sarà il Natale con regali inutili, o le uova di Pasqua con squallide sorprese di plastica che vengono regolarmente gettate) per riscoprire il significato spirituale delle ricorrenze. Ha senso piuttosto che chiunque rigetti qualsiasi forma di occultismo inteso come attività spiritiche e quindi tutti quei rituali di magia o evocazione che coinvolgono entità diaboliche, indipendentemente dal giorno del calendario in cui vengono praticate.


Riprendiamoci All Hallows' Eve ! Perché il paganesimo illuminato che celebrava Samhain si è radunato e inginocchiato attorno a Cristo., e il neopaganesimo odierno lo farà superando la sua resistenza alla Luce, oppure allungherà le fila dei ciechi alla Rivelazione del Cristo di Dio (non del cattolicesimo, non delle istituzioni ecclesiali né tantomeno delle illusioni della religione).


lunedì 8 settembre 2014

Davanti alla stazione ferroviaria

Il volontariato "di strada" è un tipo di attività dove i volontari girano per la città allo scopo di incontrare persone emarginate (senzatetto, tossicomani, prostitute) per offrire loro, a seconda di come è impostata l'attività, aiuto materiale, psicoaffettivo, un messaggio affettuoso, etico e/o spirituale o tutte queste cose insieme. Per offrire relazione e un punto di riferimento disinteressato, senza giudicare, senza però neppure la promessa di "avere una soluzione o una risposta" ai loro problemi, ai problemi che hanno condotto alcune persone a vivere per strada o a vendere il loro corpo sul marciapiede.
 

      Ieri sera rivedo Hassam e un altro tizio di Marrakech (io la scrivo così) finiti non so bene come a bighellonare sul piazzale antistante l'ingresso della stazione ferroviaria. Hassam ride sempre mentre parla...lui non è un "vero marocchino" (sì che lo è, come cittadinanza, non lo è come cultura): lui viene dai territori di confine più estremo del Marocco, il confine verso il resto del continente africano intendo, verso l'entroterra, e discende dalle tribù nomadi del deserto.

- Sai cosa è capitato l'altro giorno? - mi chiede
- No. Che cosa? -
- E' stata rubata una bicicletta qui... -.
- Ah. E allora? Era la tua? - gli chiedo pensandolo per un istante vittima di un furto.
- Sì, la mia, ma per poco...perché dopo averla rubata l'ho rivenduta subito, per venti euro.- Esclama lui con aria trionfante.
- Ti aspetti un complimento?! - gli rispondo guardandolo in modo esageratamente risentito.
- Sì se sono un ladro abile, no perché sono un ladro - risponde lui, e ride di nuovo.
Lo interrogo brevemente, mi interessa tracciare una linea di confine tra il suo senso di prodezza e il suo concetto di giustizia.
- Piantala di giustificarti, Hassam. Rubare è sbagliato e tu ti stai giustificando... - gli dico dopo un po': - fai prima a dirmi che lo hai fatto e basta, perché ti andava di farlo e stop -.
- Ma io lo faccio per comprarmi da mangiare... - dice lui, ma gli brillano gli occhi e si sta divertendo.
- See, da mangiare... - mormoro io e lui scoppia a ridere: - Ha ha ha, e va bene, mi ci sono comprato le sigarette con quei soldi !! -.
- Venti euro andati in fumo allora - dico io e il suo amico di Marrakech ride pure lui, per la prima volta dall'inizio della conversazione.

Hassam è ladro e bugiardo e fa tutto un teatro per mimare l'evento del furto della bici, poi tira fuori dalla tasca dei jeans una monetina da 5 centesimi, dicendo: - Lo vedi? che devo fare io? è tutto quello che ho, sto cercando un'altra bicicletta... -. Poi parlando e gesticolando, la monetina gli cade per terra e perde anche quella. Il suo amico marocchino ride di nuovo.

Si avvicina Hamadou (io lo scrivo così ma non penso sia corretto) che è un uomo molto alto e robusto, scuro di carnagione, con i capelli crespi e la barba un po' lunga ma curata.
Lancia un'occhiataccia ad Hassam che smette immediatamente di gesticolare e ridacchiare per la questione delle bici rubata.
- Io mangio e non sono ladro! - sentenzia Hamadou, mentre il marocchino silenzioso amico di Hassam annuisce solennemente.
- Si può ancora mangiare senza rubare... - commenta Hamadou - ma se vai nel mio Paese, è più facile che fai i miliardi che non trovare un uomo onesto. Ecco perché me ne sto qui e non torno: per non diventare .... -.
- ...un corrotto? - chiedo io
- sì...per non diventare marcio come gli altri che conoscevo lì da dove vengo ... -
- E' molto negativo questo tuo pensiero sul tuo paese e sguli uomini del tuo villaggio - dico ad Hamadou, che mi ha già parlato in lungo e in largo dei problemi di corruzione politica, amministrativa e individuale della zona del Sénégal da cui proviene.
Glielo dico in francese perché a lui piace parlarlo ancora, dice che altrimenti se lo dimentica e inizia a parlare solo in dialetto veneto.

- Eppure ha ragione lui - esclama il marocchino, quello di Marrakech, quello taciturno..
Poi mi prende in disparte: - Tu parli sola con tre uomini - commenta: - ma devi stare attenta, nessuno di noi sarebbe un buon marito -.
Mi trattengo dal ridere perché lui è sinceramente meravigliato che io me ne stia a chiacchierare con disinvoltura con loro tre, uomini e io, donna, che parlo da sola con loro (senza un fidanzato, un fratello o un padre ad accompagnarmi e a sorvegliare la mia sicurezza).

 - Ma io non sono mica venuta qui a cercare marito! -.
 (sentendo la mia risposta, Hassam trattiene a stento una risata e Hamadou gli lancia una seconda occhiataccia).
- Ma se tu un giorno dovessi cercarne uno, segui il mio consiglio - il marocchino mi prende la mano e aggiunge, con la massima serietà - scegli un uomo che abbia un lavoro, una casa, una buona madre e che esca di casa solo per andare al lavoro e vi torni subito dopo, senza andare in cerca di svaghi, distrazioni e vizi nel mondo fuori di casa-.

E' serio come lo sono io su queste cose, nonostante le diversità culturali.
- E mai con un drogato! - dichiara, prima di salutarmi, in arabo per giunta (capisco qualcosa di molto simile alla parola ebraica "shalom").

- Fosse scema a mettersi con un tossico... - dice un'altra donna, avvicinandosi. E' una volontaria anche lei, che segue i tossicomani.
I due marocchini e il senegalese a questo punto iniziano ad inveire contro i drogati, tutti e tre d'accordo almeno su quanto la droga privi una persona di lucidità mentale, potere decisionale e quindi dignità. Conversano di questo tra di loro e io approfitto per andarmene con l'altra volontaria.

- Ti presento una ragazza che conosco da un paio d'anni - mi dice la volontaria.
- Una tossicodipendente? - chiedo io.
- No, lei si prostituisce poco lontano da qui ma questa sera le offriamo qualcosa da bere perché lei è andata nel suo Paese a trovare la sua famiglia ed è ritornata in Italia tutta allegra... ha potuto festeggiare a casa, con suo marito e sua madre, l'ottavo compleanno di sua figlia. -.

La seguo e conosco una donna sui 35 anni, snella, con gli occhi azzurri, che si fa chiamare Kat e che non smette di parlarci della sua famiglia neppure per due minuti consecutivi. E pensare che un suo cliente italiano fisso (poi arriva anche lui) le aveva offerto dei fiori ed era rimasto ad ascoltare la nostra conversazione tenendosi un poco in disparte. Infatti, quell'uomo, si è perdutamente innamorato di lei, di Kat la prostituta che è sposata e ha anche una figlia.

- Ma io non lo illudo, ho famiglia - dice Kat. Ma di questi due scriverò in un altro post.

Il mio incontro con la prostituta Kat

Il volontariato "di strada" è un tipo di attività dove i volontari girano per la città allo scopo di incontrare persone emarginate (senzatetto, tossicomani, prostitute) per offrire loro, a seconda di come è impostata l'attività, aiuto materiale, psicoaffettivo, un messaggio affettuoso, etico e/o spirituale o tutte queste cose insieme. Per offrire relazione e un punto di riferimento disinteressato, senza giudicare, senza però neppure la promessa di "avere una soluzione o una risposta" ai loro problemi, ai problemi che hanno condotto alcune persone a vivere per strada o a vendere il loro corpo sul marciapiede.

Ecco la storia del mio incontro con la prostituta Kat, che di gatto (cat) a dire il vero ha il fascino degli occhi. Occhi da gatta, sì, di un azzurro-verde molto chiaro, forse persino "troppo" chiaro, in un volto abbronzato incorniciato da un caschetto di capelli dritti, corti, tinti di nero. Kat ha 35 anni e si prostituisce quasi ogni sera, per tre o quattro ore, presso un distributore di benzina. E' libera (a noi almeno dice: "io il pappone non ce l'ho, piuttosto me ne vado") e parla benissimo in italiano. Vive in Italia da diversi anni e ha svolto vari lavori, cameriera e badante. Ogni tanto trova lavoro come assistente domestica per persone anziane (badante, appunto) e poi "arrotonda" con il marciapiede.

"Più soldi riesco a guadagnare, meglio è", ci dice, "perché ne do a mio marito per pagare la rata del mutuo della casa, e per la bambina, visto che lo stipendio di mio marito è troppo basso". La casa in Romania è in un quartiere dove gli immobili sono a buon prezzo, infatti costava 40'000 euro, ma ora a Kat e a suo marito ne mancano soltanto circa 7'000 per finire di pagarla. Il marito di Kat fa un lavoro manuale, pesante, e ogni tanto beve. "Come la maggior parte degli uomini in Romania" dice Kat, "ma non beve troppo, insomma, può andare. La cosa importante è che lavori e lui lo fa, e ci tiene alla bambina".
La bambina di Kat ha compiuto otto anni e lei ha lasciato l'Italia apposta per andare a festeggiare il compleanno. "Ogni anno torno a casa per il suo compleanno, è il mio regalo per lei e per la mia famiglia". Il compleanno era il mese scorso, e lo hanno festeggiato all'aperto, in costume da bagno, lanciandosi gavettoni. Con loro c'è anche la nonna della bambina, cioè la mamma di Kat. Ha circa 55 anni ed è molto dinamica. Si occupa lei della bambina mentre il marito di Kat pensa a lavorare.

Nelle foto del compleanno c'è anche lui, un uomo robusto, direi quasi grassoccio, in un costume da bagno striminzito, che ride con la bambina in braccio. La bambina ride anche lei, nella foto ha le braccia aperte, come in volo, come un aereo o un angelo.
Kat si commuove mentre ci mostra le foto sul display del telefonino. "Un giorno tornerò a casa per restare" dice, tirando su con il naso. "Ancora poco, poi me ne vado via da qui".
- La tua famiglia lo sa che sei qui? - chiede una volontaria. Kat intuisce a cosa si riferisce: - No, loro sanno che assisto gli anziani, ma quest'altro...lavoro...no, non sanno niente -. Kat quando ci vede arrivare si tira giù l'orlo del vestito cercando di conquistare due o tre centimentri a coprire le sue lunghe gambe nude. Lo fa senza rendersene pienamente conto, istintivamente quando parla con persone che non sono "clienti". I tacchi vertiginosi delle scarpe che indossa la fanno sembrare altissima, statuaria, e i colori accesi del suo abitino succinto, insieme al trucco e al colore strabiliante dei suoi occhi la renderebbero adatta alla parte di una "replicante", gli esseri umani artificiali del film Blade Runner. Ma noi non siamo cacciatori di replicanti, noi "andiamo a caccia" di queste donne ai margini, giusto per offrire loro un punto di riferimento relazionale e affettivo in caso di necessità. Un messaggio affettuoso, spirituale, amicale, sapere che hanno qualcuno su cui possono contare...non si sa mai...dopotutto starsene lì le espone ad un rischio, non sanno mai che tipo di uomo può accostare la sua automobile e farle salire accanto a lui. E poi, a loro piace che altre donne si interessino di loro. Per noi è importante questo tipo di solidarietà femminile...

Dopo un po' che guardiamo le foto di Kat, si ferma un'automobile, una station wagon, e scende un tizio sulla cinquantina portati bene, se non fosse per la parziale calvizie che, nel suo caso, è davvero poco estetica.
Kat gli sorride. "che fai?" gli chiede.
- Faccio benzina -. risponde lui, però le strizza l'occhio mentre infila le banconote nel distributore automatico di carburante.
- Aspetti dieci minuti? - chiede lei, e l'uomo annuisce, calmo.
- E' Max.- bisbiglia Kat verso di noi. - Quello lì mi sa che si è innamorato di me. Mi aveva anche invitata ai fuochi artificiali lo scorso ferragosto, e poi anche da qualche altra parte, e paga tutto lui. L'altra sera è arrivato con dei fiori... -.

"Oh, il cliente che si innamora della puttana" penso io "un classico del romanticismo da strada".

Lui, il cliente Max, indossa una camicia bianca e un paio di jeans stirati con la piega. Dopo avere fatto benzina, si siede in macchina e aspetta, tenendo lo sportello aperto. Vuole ascoltarci.
- Dai, facciamo una preghiera tra di noi - esclama Kat, e ci prendiamo per mano formando una specie di cerchio tra donne. C'è un volontario uomo tra noi, ma sta in disparte perché le ragazze come Kat non accettano una presenza maschile nel cerchio affettivo delle amiche, dell'amore disinteressato delle donne per le donne.
Kat è cristiana ortodossa e a volte penso che se avessi una fede come la sua e come quella di molte ragazze come lei, davvero sposterei le montagne. Beh, almeno il distributore di benzina. Ma vorrei spostare lei dal marciapiede solo che Kat si è fissata che deve guadagnare più soldi nel minor tempo possibile per pagare la casa e andare via dall'Italia. Lei si mette a pregare in rumeno, a voce alta.
- Per cosa hai pregato? - chiedo io.
- Per il vostro bene! - risponde lei, come se le avessi chiesto una cosa ovvia.
Quelle come Kat, non pregano mai per loro stesse, almeno non quando tengono per mano altre persone.

Max, il cliente innamorato, ci guarda con aria trasognata, aspettando quieto come un cane che aspetta il suo turno, che aspetta che il padrone gli porti gli avanzi del suo pasto. Una volta, nonostante il disappunto di Kat, abbiamo invitato anche Max nel cerchio ma lui ha rifiutato, timidamente, arrossendo.
- E' un uomo solo - ci dice Kat - vive solo con sua madre ormai anziana, una buona donna. Lui non ci è mai riuscito a trovarsi una moglie, una compagna -.
Evidentemente Max ha qualche (serio) problema di relazione, è stato un depresso, un solitario, uno che si sentiva uno sfigato.
Si è davvero innamorato di Kat, un amore senza speranza.
- Ma lui lo sa che tu sei sposata e hai una figlia? - chiede l'altra volontaria.
- Certo che lo sa, io non voglio illudere nessuno -. risponde Kat.
Io la guardo perplessa e guardo Max, sempre lì in auto ad aspettare Kat.
- Oh, ma a quelli come lui va bene così: di corteggiare una che sanno che non potranno avere mai, così con questo sono tranquilli -.
"come una fiaba che è meravigliosa ma sai che è una fiaba, poi chiudi il libro e torni alla tua vita".

Così è l'amore per certe persone, come una romantica avventura senza seguito e senza impegno. E' la loro scelta, o forse, più probabilmente, non sono in grado di vivere niente di diverso.

Kat finisce di pregare e si avvicina a Max. Ad un certo punto un boato squarcia il silenzio della serata. Un incidente poco distante. Rumori di clacson, luci che si accendono alle finestre delle case e degli appartamenti che danno sulla strada.
Andiamo tutti a vedere che è successo. Un'auto ha centrato uno scooter all'incrocio e c'è qualcuno disteso sull'asfalto, sembra un ragazzo molto giovane.
Altri automobilisti si fermano e scendono dalle loro vetture.

- Chiameranno loro i soccorsi - dice Max, e di fatti è così, perché dopo circa dieci, quindici minuti arriva un'ambulanza e arrivano anche i Carabinieri.
E' tardi per noi , e salutiamo Kat e Max.
- Andiamo... - dice Max cercando di condurre Kat verso la sua auto parcheggiata al distributore.

Kat però è sensibile, materna...guarda i soccorritori mentre caricano il ferito nell'ambulanza e si mette a piangere come se quel ragazzo fosse stato figlio suo.

lunedì 25 agosto 2014

Abbiamo veramente bisogno, come individui e come specie, di mangiare tutta la carne che consumiamo?




Abbiamo veramente bisogno, come individui e come specie, di mangiare tutta la carne che attualmente consumiamo? Tempo fa ne ho parlato con una persona e abbiamo provato a riflettere sui motivi che hanno portato gli esseri umani ad introdurre le carni nella loro dieta. Siamo partiti dal presupposto evoluzionistica (io pur non essendo darwinista in senso stretto, condivido le teorie evoluzionistiche sulle specie compresa la nostra). Quindi abbiamo riflettuto su come dovevano vivere quei primati che, differenziandosi da tutti gli altri, hanno originato la specie umana. Questa persona sosteneva che forse mangiavano carne perché ci sono scimmie oggi che mangiano larve, insetti...non solo frutta o bacche, radici o quello che è. Vegetali insomma. Perciò anche l'uomo di sé ha un onnivorismo geneticamente determinato. Teniamo conto che quei primati mangiavano pochissima carne, la quale doveva costituire una percentuale minima nella loro dieta. E così anche i primitivi. Al giorno d'oggi l'eccessivo consumo di carni e prodotti di derivazione animale è ritenuto uno dei fattori di sviluppo di alcune patologie cardiovascolari e di altro tipo.  Io dissi che è probabilme che gli uomini siano stati indotti dalla fame a rivolgersi al consumo di carni, vedendo in esse una fonte di sostentamento quando i prodotti che riuscivano a procurarsi dalla terra scarseggivano. Di conseguenza fu l'emergenza alimentare ad indurli a consumare carne e ad incrementarne il consumo. E si svilupparono gli adattamenti fisici, metabolici, necessari alla biotrasformazione della carne. Questa è una possibile storia evolutiva dell'alimentazione umana, almeno per certi popoli. Ma oggi? Abbiamo ancora bisogno di tutto questo? Di metodi di allevamento e macellazione davvero poco in sintonia con la nostra natura e con l'ambiente? Se riusciremo gradualmente ad affrancarci dai modelli attuali per adottarne altri più sostenibili, penso sarebbe meglio. Il cambiamento non potrà avvenire da un giorno all'altro, ma gradualmente potremmo riuscire a fare a meno, o ridurre molto, quello che non ci è necessario e puntare su altre risorse. Nello Stato della California e in alcuni altri è vietata la macellazione dei cavalli. Altri stati l'hanno recentemente autorizzata sucitando aspre polemiche nell'opinione pubblica. Da noi è vietato macellare i cani. Ma chi lo ha deciso che un cane vale di più di un cavallo? Ha poi senso dire: "io non rompo le scatole a te se decidi di non mangiare carne, o di non mangiare i cavalli, quindi tu non romperle a me". No, non ha senso, perché il diritto a fare ciò che si vuole si da solo nei casi in cui non si porti danno ad altri e all'ambiente. La pensiate in un modo o in un altro circa l'evoluzione umana, noi, come specie stiamo prevaricando. E se non la smettiamo di vedere in ogni cosa un possibile oggetto di consumo e di sfruttamento, finiremo per oggettivare e mercificare non solo le bestie, ma anche il prossimo. Ci sono state, in passato, lotte per i diritti umani molto importanti. E' stata abolita la schiavitù, sono state fatte leggi per la tutela dell'infanzia e anche leggi per la tutela dell'ambiente e delle specie. La riduzione del consumo di carni, degli allevamenti intensivi e dello sfruttamento in generale, va in questo senso, di questa mentalità che vede nell'ambiente e nelle creature qualcosa di prezioso, non semplici oggetti e beni di consumo. L'aumento della popolazione in certe zone del mondo, e quindi della popolazione globale, potrebbe mettere in crisi i piani di sviluppo ecosostenibile, ma questo non giustificherà un eventuale sfruttamento massivo e irrazionale delle risorse del pianeta.

venerdì 15 agosto 2014

Spiritismo moderno: analisi delle tipologie e dei fattori di rischio associati alle pratiche di contattismo spiritico



Ho scritto questo post sulla base di alcuni articoli che ho trovato, letto e poi sintetizzato ed elaborato.

Spiritismo moderno - una definizione:

Dopo il 1848, in seguito ai fenomeni paranormali prodotti dalle sorelle Fox, si diffuse in larga scala una nuova pratica di massa chiamata spiritismo.
Il termine “spiritismo” fu utilizzato da Léon Denizard Rivail (sotto lo pseudonimo Allan Kardec) nella sua introduzione de “Il libro degli spiriti” (considerato il testo base dello spiritismo), pubblicato il 18 aprile 1857, nel quale egli riportò i risultati di due anni delle sue investigazioni sui cosiddetti fenomeni paranormali e di interviste nelle quali Kardec e il suo gruppo dialogavano con gli spiriti, attraverso svariati medium.

Kardec completò i cinque principali testi chiave dello spiritismo con le opere “Il libro dei medium” (1861), “Il Vangelo secondo gli spiriti”, “Il cielo e l’Inferno” (La Giustizia Divina secondo gli spiriti) e “La Genesi” (Miracoli e premonizioni secondo gli spiriti).

In tutti questi libri, a dire il vero, per quanto interessanti e ben scritti siano, la dottrina cristiana viene manipolata e continuamente contraddetta.

Dopo la pubblicazione di questi testi sorsero migliaia di centri spiritici in molti paesi del mondo, e in particolare in Brasile, dove lo spiritismo si integrò facilmente con la cultura e la tradizione locali e dove tuttora gode di un ampissimo consenso e diffusione tanto che è possibile trovare libri, periodici e riviste sullo spiritismo praticamente in ogni edicola e libreria locale.


La opera di Kardec fu successivamente proseguita da Leon Denis, Sir Arthur Conan Doyle, Ernesto Bozzano, Chico Xavier, Divaldo Pereira Franco, Raul Teixeira e altri. In particolare gli scritti di Xavier sono considerati dai seguaci dello spiritismo brasiliano e mondiale come fondamentali per integrare la dottrina spiritista, soprattutto nei suoi aspetti pratici.


Esistono numerose pratiche e pseudo-religioni africane e sud-americane che ricalcano aspetti tipici dello spiritismo, sebbene non sempre collegabili o originate in seno allo stesso. Ricordiamo il Candomblé, l’Umbanda, la Quimbanda, il Santo Daime e la Santeria.
Lo spiritismo conta oggi decine di milioni di seguaci in molti paesi del mondo, inclusa Francia, Spagna, Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra, Argentina, Portogallo, Italia e, come già detto, in Brasile.


I rischi della seduta spiritica:

Verrebbe da chiedersi perché vi sia, da parte di molti e anche di molte persone "spiritualmente recettive o sensitive" un'avversione nei confronti della pratica delle sedute spiritiche o in generale delle pratiche medianiche.

Infatti, sarebbe logico pensare che, posto che le intenzioni del medium o di coloro che prendono parte alla seduta spiritica sono "buone" (oneste, per esempio poter sperimentare cosa succede, oppure cercare un contatto con un'entità per finalità buone o per raccolta di informazioni o finalità gnostiche, cioè con lo scopo di acquisire conoscenza su qualcosa o su qualcuno, interrogando l'entità che eventualmente si rende manifesta, o con lo scopo di aiutare qualcuno che ha perso una persona che amava) non dovrebbero esserci problemi di tipo etico/morale.

Il ragionamento ha la sua logica, difatti le implicazioni non sono di tipo morale, non è questione di giudicare le persone o i loro intenti.

Il motivo che giustifica tanta avversione - e fondata - nei confronti delle sedute spiritiche o più in generale delle pratiche e delle tecniche atte ad evocare o invocare entità riguardano il rischio connesso al contatto con le entità stesse.

Quindi il "problema", se tale vogliamo chiamarlo, non riguarda le persone umane coinvolte,  bensì le entità e in modo particolare le tipologie di entità che potrebbero "approfittare" del canale aperto con esse per nuocere agli esseri umani che le hanno ingenuamente "chiamate", che hanno aperto "un canale", una "via d'ingresso" e con quanti si sono lasciati coinvolgere pur senza essere gli autori delle invocazioni.

Il mondo "degli spiriti" è riccamente popolato, nel senso che esistono entità di vario tipo, c'è un'enorme varietà di intelligenze spirituale in questa ed in altre dimensioni, come pure variegati sono i loro intenti nei confronti degli esseri umani.

Dagli albori delle civiltà gli uomini operano distinzioni tra gli spiriti, la più banale ma anche fondamentale li suddivide in due categorie: buoni e cattivi. Potrebbe apparire un cliché, qualcosa come "guardie e ladri", "indiani e cowboys", ma non è così. Distinguere gli spiriti in "buoni e cattivi" non consiste nell'attribuire un giudizio bensì nel valutare piuttosto come tali entità si relazionano nei confronti degli esseri umani.

Quindi si distinguono entità benintenzionate, benevole, oppure malintenzionate, malevole, relativamente agli esseri umani o a certe categorie di esseri umani, il che non ha niente a che vedere con il dare, ancora una volta, un giudizio morale, né alle persone, né alle entità, quanto piuttosto di prendere in considerazione una serie di comportamenti e le loro conseguenze.

Quando due o più persone (forse anche una soltanto vi può riuscire) decidono di invocare, di chiamare, un'entità mediante una "seduta", se realmente veicolano tale intento, esse "lanciano un segnale energetico" e le entità presenti nel raggio di... (dipende dalla potenza del segnale) lo possono individuare, percepire e possono eventualmente decidere di rispondere al segnale.

Dato che anche il nostro mondo materiale e fisico, la nostra dimensione "densa" è popolata anche di enti spirituali oltre che materici, sarebbe assurdo ed ingenuo da parte nostra illuderci o sperare di che le creature spirituali più vicini a noi ed in grado di sentire il segnale siano entità benevole.

Anzi, il più delle volte, sono entità malevole, oppure "pesanti", oppure interessate ad approfittare della disponibilità umana ad avere ogni interesse di captare un simile segnale e darvi risposta. Entità elevate non hanno infatti bisogno di manifestarsi se non per ben altre ragioni, e non certo per soddisfare umane curiosità, per quanto legittime ci possano apparire.

Perché dunque "è pericoloso" organizzare sedute spiritiche o anche solo prendervi parte per gioco o per curiosità? Forse per una qualche idea moralista o bigotta o proibizionista? No, nient'affatto. Le sedute spiritiche sono pratiche pericolose perché vi è un ampio margine di rischio di entrare in contatto più o meno diretto, più o meno palese con entità pesanti, subdole, malevole, oppure con "parassiti energetici" presenti nell'ambiente o nei pressi o anche veicolati dalle persone umane presenti, consapevoli o meno che ne siano.

Non è dunque una questione di tipo etico, bensì un serio rischio energetico, il quale, se si concretizza, può avere le conseguenze più svariate: disturbi di intensità variabile inerenti la sfera dell'umore, i sentimenti (frequenti i casi di ansia, panico, angoscia, paranoia, paura, insonnia, incubi, turbamento di vario genere) conseguenti a contatti con entità invocato nel corso di sedute spiritiche. L'attività lavorativa o di studio o le relazioni umane potrebbero ugualmente risentire dell'influenza di una o più entità ingenuamente invocate ma subdolamente arrivate. Altre conseguenze possono riguardare intereferenze spiritiche o animiche, vessazioni e anche possessioni diaboliche, a seconda del tipo di spiriti coinvolti.

Non è inoltre detto che gli esseri umani coinvolti ricevano la "soddisfazione" paranormale, in altre parole non è detto che le entità decidano di "dare loro un segno" di presenza.
Entità malevole sono notoriamente poco propense a manifestarsi e più inclini al nascondimento, pertanto non è detto che "elargiscano segni di presenza" nel corso della seduta spiritica, anzi cercheranno piuttosto di insinuarsi subdolamente, arrivando in certi casi a seguire le persone anche dopo che la seduta è stata conclusa e sciolta, a "legarsi" alle persone per approfittare di loro (anche come "vampiri energetici") nel periodo seguente la seduta (ore, giorni, settimane, mesi o anche anni).

Sarebbe dunque ingenuo terminare una seduta spiritica con l'idea che "tanto non è successo un bel nulla". E cosa ne sapete?! Siete veramente sicuri che non sia arrivato nessuno, siete davvero sicuri che la vostra sensibilità riesca ad accorgersi in pieno di quanto è accaduto, o non è forse più logico e prudente supporre che qualcosa può anche essere successo, solo che voi non siete sufficientemente sensibili e recettivi per rendervene conto?

D'altra parte non esiste alcun obbligo per uno spirito di "fare tremolare il vostro stupido tavolino" o "muovere il vostro puntatore" per dirvi che non vede l'ora di approfittare della vostra ingenuità ed incapacità di auto-protezione energetica e di discernimento. Non è nemmeno tenuto, neanche "se lo pregate" a dialogare con voi, e quand'anche lo facesse, non ha fatto alcun giuramento di dirvi la verità. Potrebbe mentirvi su tutta la linea, o potrebbe ingannarvi con parole e frasi apparentemente belle, sagge, piene di conoscenza metafisica ed intelligenza (come se uno spirito demonio non ne avesse!).

Quello che invece dovrebbe preoccuparvi non sono le affermazioni delle entità, bensì soprattutto le loro intenzioni di fondo. Se sono malevole, subdole, ingannevoli, o atte a prendervi energia, a rimetterci sarete voi e quelli che sono lì con voi, indipendentemente dal fatto che vi abbiano elargito chissà quale informazione per voi importante.

Un altri rischio connesso al contatto, in quest'ultimo caso, verbale, dialogico ed intellettuale con entità è lo sviamento del pensiero. Ci sono entità "apparentemente elevate" (ma vi stanno fregando) che sotto un bel travestimento di sapienza, saggezza, amorevolezza e guida vi raccontano cose eccelse, ma poi infilano in mezzo vere e proprie... "eresie" con l'intento di traviare il vostro pensiero, di allontanarvi dal Vero effettuale, sia quello della Terra ma ancor più quello delle altre dimensioni e di quanto le riguarda (il percorso dell'Anima, il passaggio interdimensionale, la morte, le dimensioni spirituali e le loro regole, la figura di Cristo, la funzione degli angeli, la reincarnazione di qualcuno o anche la vostra presunta, ecc.).

Un modo per "mettere alla prova gli spiriti" e vedere come sono orientati nei confronti del genere umano, è quello di chiedere loro di proclamare la signorìa di Gesù Cristo, di lodare felicemente Dio, di pronunciare lietamente il nome della Madre di Cristo. Queste non sono superstizioni cristiane: ogni spirito riconosce l'auctoritas di Cristo (sono gli esseri umani che, ignorando il bene, a volte la vorrebbero negare, a loro detrimento) i nogni ambito, indipendentemente dalle "credenze religiose varie ed eventuali" degli esseri umani, indipendentemente dalla negazione e dallo scetticismo degli esseri umani.

Anzitutto, un'entità che afferma di conoscere con certezza gli eventi futuri sta certamente mentendo: per quanto intuitive possano essere su molte cose, la conoscenza dei fatti futuri è divina, non creaturale, pertanto neppure il più puro dei serafini potrebbe dire di conoscere gli eventi futuri: è cosa solo divina.

Tuttavia gli spiriti possono entrare in possesso di informazioni riguardanti la vostra vita presente, il vostro passato, la vita di persone a voi care o che conoscete, possono intuire cose tali da lasciare sbalordita la nostra (povera) intelligenza umana, in quanto le nostre capacità cognitive e percettive come pure le nostre facoltà di indagare e comprendere il Reale sono generalmente, salvo eccezioni, più limitate delle loro, dato che la nostra natura è animale oltre che spirituale, mentre loro sono puri spiriti, non soggetti ai limiti della materia densa e di un corpo mortale come il nostro, il quale è comunque votato prima o poi a invecchiamento, decadimento generale delle sue capacità, degenerazione organica, talora malattia, sicuramente infine cessazione delle attività vitali.

Coloro i quali, tra gli umani, affermano di poter "avere il controllo pieno e totale" della situazione e il discernimento delle entità, spesso si illudono di averlo…

…scienziati, professori, studiosi e persone con un livello culturale medio oppure alto potrebbero essere attratti da forme di medianità e di "spiritismo scientifico-sperimentale", in nome della conoscenza, dell'esperimento, ma anche della speranza di gettare uno sguardo (egoico però!) oltre il velo terreno, e fare esperienza di qualcosa che è preternaturale e quindi più sottile, misterioso e potente di quello che riguarda le scienze naturali.

Più comprensibile, "umanamente", è il caso di persone che, non riuscendo a risolvere un lutto a livello psichico (cioè non riescono ad elaborare la perdita di una persona cara) si rivolgono a medium e spiritisti nella speranza di poter avere un contatto, un segno, una parola dal caro defunto. Chiaramente queste persone non sono superbe, né sono in cerca di conoscenze esoteriche o occulte in senso egoista. Si tratta di persone che soffrono, ma non troveranno sollievo dalle pratiche spiritiche, perché nessuna entità malevola o pesante potrebbe mai recar loro autentico conforto. Vi è inoltre la meschina possibilità di un inganno, quindi di ulteriore sofferenza per persone già provate.

Questo non significa tuttavia che vi sia "un muro" tra i viventi (con il corpo fisico) e i defunti (puri spiriti, anime). E' possibile una sintonizzazione, è possibile ricevere segni, è possibile che qualcosa si manifesti anche tramite i sogni come pure è possibile un contatto diretto (visualizzare un defunto, esperienza più volte descritta in questo blog), ma ciò non avviene mai mediante la seduta spiritica, bensì solo in modo spontaneo.


Maria Simma, una donna sensitiva e dotata di grande fede, riceveva spesso "visite da parte delle Anime dei defunti, che lei chiamava “del purgatorio", ma ciò avveniva in maniera spontanea e non certo mediante pratiche spiritiche.

Ci sono persone recettive, spiritualmente sensibili, come fossero "persone antenna" che riescono a percepire presenze di entità spirituali di vario tipo negli ambienti o anche eventualmente nei corpi, e tali persone sensibili possono pertanto accorgersi anche della presenza di defunti o altri spiriti: anche in questo caso, ciò dovrebbe avvenire spontaneamente oppure mediante una sintonizzazione esperta, ma mai mediante una seduta spiritica o pratiche di invocazione di spiriti.

In altre parole: se un'entità arriva "per conto suo" senza che noi l'avessimo invocata o chiamata, il fatto può essere spontaneo o provocato da altri a nostra insaputa, ma noi non ne siamo responsabili e non ci resta che gestire la situazione a seconda del tipo di entità che incontriamo. Se noi siamo persone recettive e riusciamo a captare la presenza di entità in un luogo o presso una persona, anche questo è un fatto spontaneo ed è la conseguenza dell'ampiezza delle nostre capacità percettive.

Se invece siamo noi che desideriamo palesemente un contatto spiritico e ce lo andiamo a procurare intenzionalmente mediante seduta spiritica, invocazione fatta malamente ed in modo inesperto, o altra tecnica medianica, allora siamo responsabili del rischio enorme che corriamo (di entrare in contatto con entità subdole, malevole o pesanti) e delle sue eventuali conseguenze che ho già elencato.

Anche cercare di invocare gli angeli o l'angelo custode non è cosa del tutto priva del rischio che sia un'altra entità a manifestarsi, cercando di ingannarci. Per questo è necessaria esperienza, protezione e discernimento degli spiriti. Quest'ultimo "senso spirituale" viene quando si ha un buon livello energetico, una vita "limpida", pulita da tutti i punti di vista, e una buona "relazione con le dimensioni elevate e i loro abitanti" costruita con la preghiera e la relazione con Dio e con "le cose sacre", di Dio.

Quindi "come si fa" a costruire una relazione buona con l'angelo custode, o a portare aiuto ad un defunto e poterne accogliere eventuali segnali? Con la preghiera, la meditazione, un elevato livello di energia personale e un corretto stile di vita (pulita, onesta, anche dal punto di vista umano ed etico). La preghiera è una vera e propria risorsa che ci apre un varco tra i mondi, e non è mero devozionismo come purtroppo ritengono i bigotti da un lato, o gli ostinati materialisti dall'altro. Non è neppure questione di autosuggestione, come vorrebbe una certa parte della scienza.

Vale la pena di vivere nella verità ed evitare ogni trappola: ben venga il desiderio di spiritualità e di relazione e percezione degli spiriti benevoli, dei defunti degli angeli... ma il fine non giustifica i mezzi scelti: usate tecnica di preghiera, di meditazione, sviluppate la sensitività spirituale ma non partecipate a pericolose sedute spiritiche ed invocazioni medianiche… ognuno è libero di scegliere ma sappiate che le conseguenze di queste tecniche, specie se fatte da chi non sa proteggere né se stesso, ne altri, potrebbero esserci anche dopo diverso tempo, subdole all'inizio, persino nascoste, ma poi alla lunga certe cose "si pagano care"...


Un altro dei maggiori pericoli dello spiritismo è rappresentato dagli spiriti che, per ingannare gli esseri umani, operano una mescolanza di concetti veri mescolandoli appunto a menzogne per indurre in errore: viene così negata la distinzione tra angeli e demoni, ovvero tra entità benevole e malevole, l’esistenza di altre dimensioni (anche quelle che la tradizione chiama Paradiso, e dello stesso Inferno).


Il contatto con le anime delle persone defunte viene considerato dagli spiritisti come una importante opportunità di crescita spirituale e di purificazione. Ma…se gli spiriti non riescono a distinguere gli spiriti e ascoltano spiriti ingannevoli, l’opportunità diventa invece una trappola.
E’ tuttavia frequente il caso di persone che, di comune accordo, si incontrano per evocare i morti, per ricevere delle risposte, per sapere se stanno bene e in quale dimensione o regno spirituale essi si trovino, oppure semplicemente per parlare con loro. Il fenomeno è diventato talmente dilagante che non è raro il caso di sedute spiritiche fatte addirittura a scuola o a casa degli amici per semplice divertimento o curiosità o ricerca personale (esistenziale, trascendente). Partecipare (o anche semplicemente assistere) a queste sedute di evocazione spiritica, può recare danni a volte molto gravi ed aprire varchi spirituali (aprire delle porte) che necessitano di essere richiusi velocemente.
Inoltre il più delle volte NON sono affatto “i defunti” a rispondere al richiamo lanciato dagli umani durante una seduta spiritica, bensì spiriti malevoli che cercano di “approfittarsi della situazione”, si spacciano per i defunti o per entità buone quando invece non lo sono. Talvolta essi si manifestano e rivelano le loro vere intenzioni però poi operano nei confronti degli esseri umani azioni lesive (prendono energia da loro, li seguono, a volte cercano una possessione).

Il termine evocazione indica qualunque modo utilizzato per cercare di instaurare una comunicazione sensibile con gli spiriti o le anime dei defunti. Completamente diverso è il caso dell’invocazione che indica invece la preghiera (che a seconda del credo di ciascuno è intesa come rivolta a Dio, alla Madonna, ai Santi, agli spiriti buoni (Angeli) o ai defunti ) affinché ci aiutino, ci facciano capire qualche cosa oppure intercedano presso Dio in nostro favore. Nonostante l’assonanza delle due parole, il loro significato è completamente diverso.

Generalmente, nella seduta spiritica, a dirigere il tutto è una sola persona,  un esperto (medium, cioè un tramite) che, lasciandosi guidare da qualche entità spirituale  istruisce i presenti e fornisce delle risposte in merito alle domande formulate.
Il medium cade in uno stato di coscienza alterato che in ambito occultista prende il nome di “trance medianica”, in cui lo spirito evocato si manifesta tramite il medium, si sostituisce alla personalità del medium e alla sua espressione verbale e molto frequentemente si verificano alterazioni del timbro della voce, strane preghiere o formule, emissione di espressioni in lingue sconosciute ed altre cose che il medium generalmente non ricorda al termine di questa invasione, di questa interferenza spiritica.

Attenzione: la medianità dello spiritista non va confusa con quella spontanea. Ci sono persone molto recettive che, senza partecipare a nessuna seduta spiritica, riescono a fare da tramite naturale, come “delle antenne”. Questo fenomeno di captazione è spontaneo e non comporta i rischi delle seduta spiritica.
Tra le più note tecniche utilizzate dagli spiritisti troviamo:
- La tecnica dei colpi battuti (linguaggio dei colpi, tiptologia), che rappresenta una sorta di linguaggio in cui lo spirito comunica mediante particolari sequenze di colpi che determinano la formazione di parole e frasi di senso compiuto. Essendo una metodologia alquanto complessa e lenta è stata quasi del tutto abbandonata dagli spiritisti.

- Il tavolino girevole, attorno al quale si dispongono il medium ed i partecipanti toccandoci le mani e creando una sorta di catena. Sovente il tavolo inizia a girare, agitarsi, dondolare, levitare, e tramite una gamba batte dei colpi al suolo usando un tipo di comunicazione simile a quella dei colpi battuti. Altre volte il tavolino rimane fermo e lo spirito evocato si manifesta tramite il medium o qualcuno dei presenti che ne subisce l’invasione o la possessione.


- Il pendolino, in cui lo spirito evocato comunica tramite un pendolino o un oggetto simile appeso ad un filo. Le risposte avvengono tramite l’oscillazione del pendolino in una direzione oppure tramite la rotazione in senso orario o antiorario. Questa pratica di divinazione è talvolta confusa con la rabdomanzia/radiestesia, ma si tratta di cose diverse, in quanto nel caso della divinazione il pendolino che oscilla è usato a scopo di comunicazione spiritica e non di rilevazione energetica e magnetica (la radiestesia si avvale oltretutto di altri tipi di strumentazione).


- La scrittura medianica (scrittura automatica), viene fatta sia in gruppo (indiretta) che da soli (diretta). Nel secondo caso il medium avverte al braccio una sorta di scossa e la mano comincia a scrivere da sola, indipendentemente dalla volontà, parole e frasi che il medium non conosce e con una calligrafia non sua. Esistono alcune varianti di questa tecnica che sono la “pittura medianica” e la “musica medianica”. In entrambi i casi le capacità espressive sono avulse dal reale contesto cognitivo della persona.


- La pneumatografia, in cui viene chiesto al defunto di scrivere il suo messaggio in un foglio di carta collocato sopra la sua tomba o una sua fotografia.


- La pneumatofonia, cioè la presunta comunicazione verbale dei defunti evocati, per mezzo di suoni o parole che si manifestano nell’ambiente circostante.


- Il cartellone alfabetico (tavola Ouija), molto utilizzato oggigiorno (e talvolta venduto come gioco), consiste in un cartellone in cui sono segnate le lettere dell’alfabeto ed i numeri da 0 a 9 e sul quale viene posto un bicchiere, un piattino o una moneta. Alle domande dei partecipanti, le dita poggiate sul bicchiere vengono dirette verso le lettere e i numeri per formare parole e frasi.


- Gli strumenti elettronici normali e ordinari, tra cui troviamo il registratore o la radio che vengono usati per la metafonia. Nel caso del registratore viene prima fornita una traccia audio normale (parlata) e poi premuto il tasto di registrazione in ambiente silenzioso per registrare la voce dello spirito evocato che fornisce delle risposte sfruttando le tracce audio presenti; attraverso la radio, con l’ausilio di una “mediatrice” che indicherà la lunghezza d’onda su cui sintonizzarsi (chiamata “onda bianca”).

Durante o in seguito alle pratiche di negromanzia potranno verificarsi nell’ambiente fenomeni persistenti quali: colpi sui tavoli, sul muro, sui pavimenti, rumore di passi, rumori di sparo, rumori di tamburo, sibili metallici, passi, fruscii, ventate improvvise, rimbombi, scoppi di tuono, oscillazioni e sollevamento degli oggetti, forti vibrazioni, scritture sui muri o sugli specchi, suoni di strumenti musicali, voci in varie lingue, lampi e bagliori di vario tipo, comparsa di oggetti vari anche viventi (fiori, frutta, animali). Tutto ciò come conseguenza dell’evocazione che adduce una persistenza degli spiriti (attenzione che non siano maligni) in quel determinato luogo. Se sono spiriti malevoli il luogo è da considerarsi “infestato”.

Le persone coinvolte nella seduta spiritica o residenti nel luogo possono invece subire stati di alterazione psichica: trance medianiche di vario livello, conoscenza dei contenuti mentali di un’altra persona (telepatia), conoscenza di eventi al di fuori della portata dei cinque sensi (chiaroveggenza), presunta conoscenza di eventi futuri (premonizione), conoscenza di avvenimenti passati (retrocognizione), conoscenza di alcuni aspetti della vita di una persona al contatto degli oggetti che gli sono appartenuti (psicometria).


Attenzione: nel caso della telepatia è bene ricordare che nessuno spirito può entrare nella mente di una persona e captarne i pensieri e le intenzioni come se niente fosse. Gli spiriti possono essere molto intuitivi in questo, ma non “leggere il pensiero”. Il caso è diverso per coloro che volutamente aprono la propria mente a questo scopo.