lunedì 29 giugno 2015

three, two, one...ideologia del gender...uff...!!

Oggi al lavoro una mi viene a dire che l'anno prossimo vigilerà su quello che fanno fare a scuola a sua figlia: a settembre, la bambina andrà in quinta elementare e sono previsti alcuni incontri di educazione all'affettività e alla sessualità.
- Che non me la facciano andare a scuola vestita da maschio con i bambini vestiti da femmina -.
E io: - Maddai, ma vuoi che facciano 'ste cose, vestire i bambini da femmina a scuola?! -.
- Sì - mi risponde lei - e poi indirizzano i bambini vestiti da femmine verso altri bambini rimasti con i loro vestiti e verso le bambine vestite da maschio, per vedere cosa ne pensano di questi accoppiamenti ... -.
Io personalmente non credo che faranno questi esperimenti nelle scuole, perché di esperimenti si tratta, sono esperimenti sociali che riguardano le convenzioni acquisite, le pulsioni innate, l'identità di genere ecc...
"si ma vedi," prosegue la tipa" ...finché erano esperimenti condotti da psicologi e sociologi in ambiente controllato, forse era accettabile, se invece vengono inseriti nei programmi delle elementari per indurre i piccoli a pensare che possono essere "femmine con il pene e maschi con la vagina, anziché semplicemente dei bambini e delle bambine di 10, 11 anni" o che uomo-donna è la stessa cosa di uomo-uomo e di donna-donna
(questo è il linguaggio che usano con i bambini)."

Ricordo tempo fa il titolo di un libro che ebbe un discreto successo, era Debunking Myths About Sexual Fluidity di Lisa Diamond (che parlava più che altro dell'orientamento sessuale e della sessualità femminile adulta).

Secondo l'autrice: "Sexual fluidity is a fairly simple concept: people’s sexual responses are not set in stone, and can change over time, often depending on the immediate situation they’re in. For example, if someone identifies as heterosexual but then finds themself in an environment with only people of the same gender, they might feel increased sexual/romantic attraction to those same-gender partners. Like any other social trait, sexual preferences, attitudes, behaviors, and identity can be flexible to some degree."

"la fluidità sessuale è un concetto piuttosto semplice: la risposta sessuale delle persone non è incisa nella pietra, ma può variare nel tempo, spesso a seconda della situazione contingente. Per esempio, se qualcuno ritiene di essere eterosessuale ma poi si ritrova costretto in un posto dove ci sono solamente persone del suo stesso sesso, potrebbe provare attrazione sessuale/romantica per alcune di quelle persone. Come ogni altro tratto sociale, le preferenze sessuali, le tendenze, il comportamento e l'identità possono risultare flessibili, entro un certo limite" (lla traduzione è mia).

Sì, MA questo libro parla della sessualità di persone che sono adulte e con personalità strutturate, non di proporre un qualche tipo di "sexual fluidity" a dei bambini delle elementari. Inoltre, l'autrice specifica che nello studio che stava esaminando c'erano persone eterosessuali che sviluppavano tendenze omosessuali allorché si trovavano costrette a stare solo con persone del loro stesso sesso. A volte capita tra i carcercati, tra i soldati, tra i religiosi, non è una novità, uomini o donne che siano, perché è il tipo di ambiente e di vita, come precisa l'autrice, che determina l'instaurarsi, o slatentizzarsi, di tendenze omosessuali che prima non avevano ragione di manifestarsi. Per l'autrice, le preferenze e le tendenze sessuali sono influenzate dall'ambiente e sono in funzione dell'ambiente. Il resto invece è solo ideologia, e propinarla a bambini delle elementari mi pare, se ciò dovesse avvenire, un'aberrazione.

Ecco alcune delle risposte private che ho ricevuto a questo post:

"È' con grande sofferenza che vivo l'allarmismo che la rete mette nelle famiglie con un 'interpretazione del tutto arbitraria di certi aberranti articoli...ne fanno anche un caso politico...poi oggi tutti possono scrivere in rete e persone non ben informate ci credono ciecamente" (R.S.)

Risposta mia: beh, anche secondo me c'è una qualche dose di allarmismo in tutto questo...una mamma di famiglia legge, si spaventa e quasi rischia di non fidarsi più a mandare la bimba o il bimbo a scuola...e c'è pure, forse, un qualche tipo di strumentalizzazione degli studi sulla sessualità umana e degli studi di genere che erano stati condotti negli ambienti scientifici e che non dovevano diventare materiale finalizzato ad alimentare una ideologia. Che poi internet sia una giungla dove chiunque può mettersi a scrivere cose intelligenti o cavolate, è un altro dato di fatto, a quanto pare, speriamo nel discernimento e che non  ne scriva io pure, di baggianate...


"Chissà come abbiamo fatto nei millenni a generarci sino ad ora..." (A.G.)

Risposta mia: mediante riproduzione sessuata finalizzata alla fusione di due gameti e alla formazione di un nuovo individuo che riceve metà del suo corredo genetico da parte materna e l'altra metà da parte paterna. Quindi mediante un incontro eterosessuale, avvenga esso tra individui di sesso opposto o con fecondazione artificialeA parte questo, volendo cogliere la sfumatura ironica del commento che non era una domanda indiretta, ho risposto che il sesso biologico è determinato a livello genetico e poi si manifesta nei caratteri sessuali primari e secondari (in assenza ovviamente di anomalie o patologie). L'identità di genere invece è un'altra cosa, e inerisce all'adesione della persona a modelli definiti socialmente come maschili o femmini o validi per entrambi, cioè "come una persona si sente" nei confronti del suo identificarsi con modelli maschili oppure femminili, del suo pensare a sé stesso come maschio oppure come femmina. 

Tuttavia (opinione mia), come possiamo ritenere possibile "sganciare" completamente l'identità di genere assunta da una persona dal dato biologico? E' necessario (necessario nel senso che non possiammo fare altrimenti) tenere conto del fatto che noi esseri della specie umana siano enti naturali sessuati. Questa nostra natura non è qualcosa da cui è possibile essere esentati. Pertanto, mi chiedo francamente quanto senso abbia che un individuo umano rivendichi una totale libertà di tipo intellettuale e morale di essere considerato maschio oppure femmina oppure entrambi oppure nessuno a prescindere da quello che la natura "ha determinato" e scritto nel suo DNA, e da quello che si manifesta di conseguenza nel corpo fisico. Può un essere umano "essere liberato" finché vive dalle determinazioni e dai limiti imposti dalla natura terrena, materiale, animale se vogliamo, biologica, che ci riguarda? Siamo sicuri che una eventuale divergenza non dico dagli stereotipi del gender, che sono altra cosa ancora, ma proprio tra sesso biologico e identità di genere (indipendentemente dall'orientamento sessuale che è influenzato da molti altri fattori anche temporanei) sia da considerarsi una "espressione del libero arbitrio" umano? Secondo me no, neppure con un atto volitivo, razionale ed intellettuale. "Non sumus angeli"...