mercoledì 3 agosto 2016

Animali: con la loro semplice esistenza Lo benedicono e Gli rendono gloria




"Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della Sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come San Francesco e San Filippo Neri, trattassero gli animali".

(Catechismo della Chiesa Cattolica, articolo 2416, nella sezione "Amerai il prossimo tuo come te stesso" in relazione al rispetto della Creazione e alla tutela dell'integrità della Creazione).

Il micio nella foto è un gatto che ho adottato, con la mia famiglia, un paio di anni fa. E' privo dell'occhio sinistro, che ha perso in seguito ad un colpo di arma da fuoco. Il veterinario ha dovuto rimuovere il pallino dall'orbita, per l'occhio non c'era più niente da fare. Non posso che ricordare che la crudeltà mentale di cui certe persone umane sono capaci, tanto nei confronti degli altri uomini che degli animali, fa venire i brividi dall'orrore, fa allontanare Dio dall'uomo, o meglio, è l'uomo che si allontana dal progetto di Amore che Dio ha su di lui e sulla creazione. Serviva quel giorno che un uomo prendesse un fucile, si inoltrasse lungo un viottolo per i campi, e sparasse ad un povero gatto che se ne stava tranquillo, cacciatore pure lui, ma di topi e insetti, come è nella sua natura? Il gatto è un predatore, e queste dinamiche sono per lui regolate da un programma istintuale. Per l'uomo non è così. L'uomo ha una coscienza morale, un discernimento tra il bene e il male. Era un bene mirare all'occhio di un gatto per farlo tornare a casa ferito? Quel tale dovrebbe essere anche condannato, a parer mio, al risarcimento delle spese veterinarie oltre che al danno morale, trattandosi il gatto di un animale di affezione tutelato qui in Veneto dalla legge anche quando si aggira al di fuori della proprietà privata.

 La caccia non è uno sport e non è un hobby. La pesca non è uno sport e non è un hobby, perché uccidere un essere vivente non può considerarsi "uno sport, né un passatempo". 

Gli apostoli di Gesù che erano pescatori, lo erano per necessità imposta dal loro stile di vita e dalle risorse che avevano a disposizione per vivere, ma non certo "per hobby". I pesci pecati venivano mangiati, niente andava sprecato e ci si assumeva, come ancora oggi dovrebbe essere, una responsabilità morale di fronte a Dio e di fronte alla comunità per quanto riguarda l'uso delle risorse del creato e dell'ambiente. Quanti di noi oggi si assumono, come individui, questa responsabilità quando decidiamo di acquistare e mangiare del pesce, o della carne?

N.B. Si ricorda che la necessità di cacciare e pescare al fine di procurarsi del cibo e le pelli rientra tra le tristi conseguenze del peccato originale, perché prima di esso gli uomini non avevano bisogno di uccidere animali per sopravvivere. La scienza e la tecnica sono volte a liberare l'uomo dal modello animale, cioè a fare in modo, tra le altre cose, che l'uomo possa vivere bene senza essere costretto ad uccidere enti creati delle altre specie.

Ancora di più il maltrattamento deliberato e crudele di una bestiola, come è il caso di questo gatto che qualcuno si è divertito a prendere di mira con un'arma, costituisce una colpa grave, ed essendo un atto contro l'integrità della creazione, esso è anche un peccato contro Dio e contro il prossimo.
La signoria che Dio ha accordato agli uomini sulla Creazione non è assoluta. Essa è relativa al progetto che Dio ha per l'uomo e per il creato in Gesù Cristo, Suo Figlio. Il dominio dell'uomo sulle altre creature è dominio dato ai giusti nel Cristo, non agli empi e ai disonesti. E' scritto dei miti, da intendersi come "salvati" che erediteranno la terra, poiché parteciperanno della gloria del Risorto. Non è così invece per gli empi destinati all'inferno, i quali non erediteranno la terra e non avranno gloria nel giorno della resurrezione finale.

I peccati contro l'integrità della Creazione sono peccati gravi, cioè mortali, in quanto sono peccati contro l'Amore che di essa è l'Artefice. Se quanti li commettono non si pentono, perdono la loro Anima.

Come cristiana, ma chiaramente non è neppure una questione di fede, penso infatti che qualunque coscienza moralmente integra avrebbe il mio stesso pensiero, sono personalmente stupita e disgustata dalla perversione e dalla durezza di cuore di uomini che, creati quali siamo "ad immagine e somiglianza di Dio", fanno invece della loro elezione un sacrilegio e una bestemmia, peccando contro il prossimo umano e contro il Creato, odiando quindi il comune Creatore.

Ogni cristiano, ma in generale ogni uomo che in coscienza cerca il bene e la rettitudine, deve avere a cuore oltre al suo prossimo, anche la tutela dell'integrità della Creazione e delle sue specie, la quale è essa stessa collegata all'amore per il prossimo e per le generazione future.

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