venerdì 15 agosto 2014

Percezioni Extra Sensoriali: un ricordo di alcuni anni fa



Padova, 15 agosto 2014

Il pomeriggio di oggi trascorre tra sole e piovaschi. Stavo riordinando camera mia...e mi è tornato in mente un episodio che mi è accaduto...se non mi sbaglio circa tre anni fa. E' buffo per me pensare di scriverlo qui, perché solo di recente ho "cambiato idea" sul fatto di "riferire o scrivere le mie esperienze"....ma tanto fu un fatto onesto, non cose spaventose.

 Qualche giorno prima avevo saputo dal quotidiano locale di un brutto incidente in cui aveva perso la vita un motociclista. Il malcapitato, uscito di strada, era caduto dentro un fossato ce ne sono diversi nelle campagne dalle mie parti - e lì era rimasto per un po' perché i soccorritori non riuscivano a scorgerlo. E' deceduto in ospedale.

Ero rimasta emotivamente colpita dal fatto che non era morto sul colpo come talvolta avviene in quel tipo di incidenti, ma era sopravvissuto per diversi minuti, lì nel fossato, senza che gli altri riuscissero a vederlo. Dopo essere stato finalmente notato e soccorso, era ancora cosciente. Poi deve essere successo qualcosa che ha destabilizzato la sua situazione clinica portandolo al decesso.
Pensavo dentro di me: - Poveretto... -. Di lui ricordo solo il nome, mi pare fosse Ivan e non doveva avere più di 35 anni o qualcosa del genere.

Ad un certo punto mi ritrovai a pensare a lui, ma non a pensare "e basta". Era un pensiero intenso, una concentrazione intensa e questo deve avere come "aperto un canale" tra me e quello spirito che aveva abitato il corpo umano cui era stato dato il nome Ivan.

Da lui mi arrivava una sensazione di paura, di tristezza.

Per un po' cercai di "inviargli" intenti di consolazione, di compartecipazione della sua delusione per quello che gli era accaduto o meglio, per le circostanze della sua morte.
Ma non mi aspettavo quello che sarebbe accaduto più avanti.
I giorni passavano e da Ivan smisero di arrivarmi segnali. Cominciai a perdere interesse e a dedicare le mie intenzioni e preghiere a tutt'altre situazioni.

Un pomeriggio che stavo svogliatamente cercando di studiare, avvertii una presenza entrare in camera mia e collocarsi alla mia destra, a circa mezzo metro da me. Istintivamente mi voltai e riuscii a visualizzare per una manciata di secondi la sagoma di un uomo. Stava presso la porta e il suo sguardo, per il poco che lo vidi, era di una tristezza impressionante.

"mi hanno lasciato lì"

quello era il pensiero che captavo da lui. 

- ma loro...non riuscivano a trovarti... - ho replicato io, perché avevo intuito che era Ivan.

"ma tu mi hai trovato, però dopo..."

Però dopo avevo perso interesse nella sua faccenda, anche perché non mi arrivava più il segnale dell'inizio. 

Intuii che Ivan era venuto a prendersi qualsiasi tipo di aiuto io potessi offrirgli. 
 
Era risentito con tutto e tutti - e anche con me. 

Non riusciva a sganciarsi dalla dimensione terrena.

Poi se ne andò... oppure, più probabilmente, io non riuscii più a sostenere la percezione e persi il contatto.

Ivan, nelle condizioni energetiche in cui era, emanava una sorta di antipatia. Da un lato mi stava antipatico "a pelle" perché "non era riuscito ad elevarsi" e trasmetteva risentimento. Dall'altro provavo compassione perché aveva sperimentato l'indifferenza altrui. Ma non riuscivano a vederlo. Forse era il suo karma, quello che doveva scontare. Forse lui si era reso colpevole di un'omissione di soccorso di un qualche tipo, di un'indifferenza verso qualcuno o qualcosa che invece meritava rispetto e aiuto.

Sì, penso che fosse il suo karma.

Mi ci vollero giorni per aiutarlo, ma poi riuscì a lasciare questa dimensione, ma penso che il suo viaggio sia lungo.

Il contatto con lui, la visualizzazione e lo scambio di forme-pensiero quella volta durò diversi secondi, quasi un minuto e fu uno tra gli scambi di battute più lunghi che potei sostenere, voglio dire, io non riesco a sostenere sintonizzazioni molto lunghe, poi perdo subito il contatto.